Gli Approfondimenti e L'Esperienza del Dott. Esopi
L’artrosi del ginocchio, o gonartrosi, è la più comune malattia del ginocchio in età avanzata. E’ una manifestazione cronico-degenerativa, che porta ad una usura delle cartilagini articolari che progressivamente si “consumano” sino a comportare un grado significativo di difficoltà dovute al dolore ed alla difficoltà alla deambulazione.
La cartilagine che riveste i condili femorali e i piatti tibiali si assottiglia progressivamente fino ad esporre l’osso sottostante. Questo comporta una modificazione dello stesso producendo escrescenze periferiche appuntite, i cosiddetti osteofiti. Anche la rotula, nell’artrosi di ginocchio è coinvolta compromettendo il corretto scorrimento sulla troclea femorale.
Spesso nell’artrosi del ginocchio viene prodotto del liquido, che si accumula all'interno del ginocchio e quindi frequentemente i pazienti la mentano dolore e gonfiore alla zona posteriore del ginocchio.
Nelle fasi più avanzate della artrosi, anche i muscoli diminuiscono la loro forza ed il loro trofismo fino a portare il ginocchio a mantenere una flessione, che non permette la completa estensione dell’arto.
L’artrosi del ginocchio è una patologia che frequentemente interessa i pazienti oltre i 65-70 anni.
Quando l'artrosi insorge in seguito a traumi, come ad esempio una frattura del femore distale o più frequentemente del piatto tibiale è definita secondaria, anche patologie come l’artrite reumatoide o l’artrite psoriasica possono portare ad una degenerazione artrosica precoce, in questi casi l'età media di insorgenza può abbassarsi notevolmente (40-50 anni).
Le Cause
La gonartrosi primitiva è una condizione di cui non è nota la causa determinante. L’ambito delle forme primitive è destinato inevitabilmente a restringersi con il progredire della conoscenza della malattia. Pare che l'obesità (e quindi il maggior carico) insieme a fattori predisponenti costituzionali giochi un ruolo importante nella progressione della malattia.
Le cause più comuni di gonartrosi secondaria sono i postumi di fratture articolari del ginocchio, i malallineamenti (ginocchio varo e valgo), il disallineamento dell'apparato estensore, le instabilità (rottura inveterata dei legamenti crociati), i postumi di interventi oggi non più praticati di meniscectomia totale e quelli di osteocondrite dissecante e di osteonecrosi condilica. Raramente si riconoscono anche cause sistemiche, quali alcune malattie dismetaboliche.
I Sintomi
Il ginocchio artrosico causa prevalentemente dolente (gonalgia). Il dolore, che è esacerbato dalla flessione massima, è in genere ben localizzato.
Il dolore in principio è occasionale, conseguente in genere a sforzo (es. una lunga camminata, alcune rampe di scale...), e viene generalmente migliorato o risolto con il riposo. Con il tempo, esso può divenire cronico ed essere presente a riposo e durante il sonno.
Il dolore indotto dal carico determina una zoppia cosiddetta di fuga: in altre parole, il paziente tende a caricare poco sull'arto dolente, accorciando la fase di appoggio sul piede corrispondente. La zoppia, deriva anche dalla progressiva flessione del ginocchio, che, non potendosi più estendere completamente, rende difficoltosa la deambulazione.
Che Esami Fare
E’ sufficiente una radiografia in carico nelle due proiezioni standard (anteroposteriore e laterale) per evidenziare il quadro e la gravità dell’artrosi. Le radiografia in carico, a differenza di quelle eseguite a paziente supino, danno un’evidenza certa della riduzione delle rime articolari.
A mio parere esami strumentali più sofisticati quali RMN, non sono determinanti nel porre una diagnosi e quindi non sono dirimenti per l’eventuale programmazione dell’intervento chirurgico di sostituzione protesica, inoltre sempre evidenziano delle degenerazioni meniscali, facendo pensare ai pazienti che il problema sia semplicemente risolvibile con un intervento di artroscopia.
Cure Conservative
Nelle fasi iniziali dell’artrosi del ginocchio, i pazienti possono trarre giovamento da trattamenti fisioterapici, come ad esempio la magnetoerapia ed il rinforzo muscolare e nello specifico del vasto mediale. Frequentemente, sempre nell’artrosi iniziale i risultati sono soddisfacenti sul controllo e la diminuzione del dolore.
Altre metodiche riguardano le infiltrazioni intrarticolari con acido jaluronico, possibilmente ad alti dosaggi ed in mono somministrazione, così come le infiltrazioni con concentrati piastrinici (PRP).
L'Intervento Chirurgico al Ginocchio
L’intervento per un’artrosi di ginocchio oramai evoluta e stabilizzata è la sostituzione protesica.
Può riguardare la protesizzazione di tutto il ginocchio, o nei casi che riguardano solo un compartimento viene proposta la protesizzazione solo del lato danneggiato e quindi viene effettuato un intervento di protesi monocompartimentale. La condizione per essere candidati a quest’ ultimo tipo di intervento deve assolutamente prevedere l’integrità dei legamenti crociati e l’assenza di lesioni artrosiche della femoro-rotulea. In questi casi è pressochè obbligatoria anche l’indagine con RMN. Tale indicazione è proposta dal chirurgo ortopedico e discussa e condivisa con il paziente.